HORSEMANSHIP, è una parola che indica in genere “relazione UOMO–CAVALLO”. Ognuno può avere con il proprio cavallo il rapporto che ritiene più opportuno , ma la relazione intesa, nel caso dell'horsemanship ha un significato molto piu profondo.
L’uomo ed il cavallo sono due esseri molto diversi tra loro.L'uomo è un predatore ed il cavallo è una preda, il cavallo sa benissimo che noi siamo predatori, anche perché lo confermiamo con il nostro atteggiamento, con il nostro sguardo e con la nostra troppa energia. Per stabilire quindi una relazione intesa nell’Horsemanship bisogna instaurare un rapporto fatto di fiducia e rispetto reciproco.
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Crete Gialle e’ un centro di addestramento e di formazione Nazionale della Scuola Italiana di Horseman e della International Horseman Accademy. – Vengono formati gli allievi e gli istruttori alla conoscenza delle tecniche, e degli strumenti di comunicazione etologica Uomo–Cavallo.
– Vengono addestrati cavalli e recuperati cavalli problematici , usando le tecniche della scuola ,che migliorano il comportamento ed insegnano al cavallo a fidarsi , ad avere rispetto per il cavaliere e a comprendere le sue richieste. La prima priorità di un cavallo è la SICUREZZA.La prima priorità di un cavaliere è la SICUREZZA. Il cavallo la trova nelle mani e nel cuore di un HORSEMAN ,Se il cavallo non è SICURO, non si RILASSA , non apprendendo in modo razionale, e non comprendendo a pieno le richieste del cavaliere. Tramite le nostre mani ed il nostro atteggiamento trasmettiamo sicurezza, …. Le mani di un HORSEMAN debbono essere RASSICURANTI , DETERMINATE e Mai AGGRESSIVE ….sono i primi passi per ottenere il RISPETTO ed il “controllo” delle emozioni. Il cavaliere si sente più sicuro quando ha un cavallo che domina le sue emozioni di preda, quindi che non fugga e che non abbia reazioni improvvise ed imprevedibili. |
L’uomo che intraprende il percorso per diventare un Horseman, deve trovare e SVILUPPARE le 7 qualità imprescindibili:Rispetto Fiducia Pazienza Sensibilità Umiltà Tempismo Determinazione, unite ad una profonda conoscenza etologica sul modo di comunicare con il cavallo , sui loro reali bisogni e sulle dinamiche di branco. Il compito maggiore è dell’uomo, ma entrambi debbono imparare a controllare e gestire le proprie emozioni ,l’uno di preda e l’altro di predatore, al fine di creare una relazione fatta di richieste e non di imposizioni, in questa relazione i mezzi coercitivi sono messi da parte a favore di un approccio più sereno e collaborativo fatto di intesa e conoscenza reciproca.
Fernando L’Arco,Tecnico formatore,istruttore,addestratore e responsabile SIH Prima arriva al cuore del tuo cavallo,cioè conquista la sua fiducia,poi alla sua mente,meritandoti il suo rispetto e infine al suo fisico,allenandolo come fosse un atleta.
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PRESENTAZIONE DELL’INTERNATIONAL HORSEMAN ACADEMY
La I.H.A. nasce nel mese di Settembre 2018 dopo 12 anni di esperienze di Marco Vignali nell’Horsemanship e nella costante ricerca di un più alto livello di sicurezza per il cavallo e per il cavaliere e di un più alto livello di professionalità, questi obbiettivi si possono raggiungere solo con una più profonda relazione tra l’uomo e il cavallo, relazione che è non può esistere senza una profonda conoscenza di se stessi e del cavallo. Ma non in un modo naturale o con un rapporto naturale come tanti affermano, perché non c’è niente di naturale nel rapporto tra uomo e cavallo.
Quattordici anni di studi sul loro comportamento e sulle loro interazioni con l’essere umano. Quattordici anni di lavoro su cavalli e cavalieri problematici hanno portato Vignali ad affinare sempre di più quelle innumerevoli e infinite tecniche utilizzate all’interno del programma I.H.A., inoltre è noto a tutti che il cammino di conoscenza sul lavoro con i cavalli è infinito e questo porta Vignali a far si che il programma della International Horseman Academy sia sempre in continua evoluzione e quindi in continua crescita, ogni anno ci sono nuove soluzioni a vecchi problemi.Già dall’inizio, dal mese di Gennaio 2006 l’obbiettivo è stato quello di far nascere in Italia una Scuola di formazione dove al primo posto viene messa la sicurezza del cavallo e del cavaliere, sicurezza che molto spesso nel mondo dell’equitazione viene a mancare. Marco Vignali ha compreso che per aumentare il livello di sicurezza del binomio servono due cose fondamentali: la conoscenza e l’esperienza perché solo così si arriva alla competenza necessaria per prevenire quei problemi e quegli incidenti che troppo spesso nascono tra il cavallo e l’essere umano, problemi che la maggior parte delle volte sono causati semplicemente da incomprensioni. Vignali ha voluto fin da subito un percorso formativo professionale, sia per gli allievi cavalieri, sia per gli allievi istruttori e sia per gli Istruttori già operativi, per quest’ultimi ancora di più perché nelle loro mani c’è la sicurezza del cavallo, del cavaliere e la sicurezza di chi gli è intorno. Vignali nel programma ha anche messo al primo posto, insieme alla sicurezza, la professionalità, ingrediente importantissimo per un livello di sicurezza più alto, sicurezza che anno dopo anno è cresciuta sempre di più grazie all’esperienze giornaliere con diverse tipologie di cavalli e grazie anche a un team di professionisti che negli anni lo hanno affiancato nella crescita della I.H.A. Vignali fondatore della Scuola Italiana di Horseman e di altri due programmi di comunicazione con i cavalli, negli anni ha potuto perfezionare le tecniche grazie ai numerosi cavalli problematici lavorati, tecniche che di anno in anno si perfezionano sempre di più e che alcune possono anche cambiare, mantenendo però sempre all’interno di quella tecnica la filosofia di lavoro della I.H.A. Marco Vignali: Ho capito che studiare il comportamento dei cavalli in natura non era sufficiente, non bastava! Questo perché il comportamento del cavallo in natura e il comportamento con l’essere umano è diverso e anche perché l’essere umano non diventerà mai un cavallo e un cavallo non diventerà mai un umano.Volevo capire di più: serviva e serve ogni giorno studiare il comportamento dei cavalli nell’interazione con l’essere umano, perché ogni cavallo si comporta in modo diverso con ogni essere umano e quest’ultimo fa lo stesso, non c’è una regola fissa nell’interazione con loro se non quella importantissima di tenere sempre una energia molto bassa, se vogliamo capire dove e cosa stiamo sbagliando, energia però sempre pronta ad aumentare in uno specifico contesto. Dopo 12 anni di esperienze con cavalli e persone ho deciso di far nascere una Accademia, una vera e propria ACCADEMIA, dove ogni percorso all’interno della stessa parte da zero, dove niente viene lasciato al caso, dove ogni singolo argomento viene approfondito, dove ogni singolo movimento del cavallo e del cavaliere viene studiato e se necessario corretto e dove soprattutto ogni persona percorre il proprio cammino personale e spesso diverso da ogni altro. Non è sufficiente insegnare il linguaggio dei cavalli, il loro comportamento, le tecniche da utilizzare, gli esercizi per risolvere le incomprensioni, serve altro: serve insegnare all’essere umano a credere di più in se stesso, serve fargli capire che non deve porsi limiti, serve insegnare le sette qualità che ognuno di noi deve avere soprattutto per interagire con i cavalli: Rispetto-Fiducia-Tempismo-Sensibilità-Determinazione-Pazienza-Umiltà |
FILOSOFIA E PROGRAMMA I.H.A.
Cos’è la I.H.A. : La I.H.A. è prima di tutto una filosofia di vita che si trasforma nel tempo in una filosofia di lavoro con i cavalli, è un cammino di conoscenza ed esperienza, è un cammino che unisce la teoria e la pratica in una sola cosa, è un programma che accresce l’autostima, la sicurezza e la determinazione dell’essere umano, è un cammino che insegna a diventare dei leader prima di tutto di se stessi e poi un saldo punto di riferimento per il cavallo. E’ un programma che si adatta ad ogni singolo cavallo e a ogni singolo essere umano e non fa mai il contrario: non fa adattare il cavallo o l’uomo al programma, ma fa in modo che il programma si plasmi al binomio. I percorsi formativi della International Horseman Academy sono quattro: 1) S.I.H. Scuola Italiana di Horseman : E’ il programma per chi vuole interagire con il cavallo solo ed esclusivamente con una capezza da Horseman con delle regole ben precise su che strumenti si possono utilizzare all’interno. Il percorso inizia dalle radici del cavallo e della sua evoluzione fino ad arrivare al lavoro in piano e alle passeggiate o trekking. I livelli sono due: Nel 1° livello Horsemanship si parte dalla storia del cavallo, si studia la sua natura, la sua morfologia, la sua biomeccanica (le basi), le dinamiche di branco, vengono insegnati gli esercizi per conquistare la fiducia e il rispetto, per sviluppare la sensibilità e il tempismo, nei 54 esercizi si trovano le basi per allenare il cavallo mentalmente prima e fisicamente poi e soprattutto viene insegnato a conoscere più a fondo se stessi e a diventare più sicuri in tutto. Nel 2° livello Horsemanship si lavora sulla rifinitura, esercizi più specifici per rendere il cavallo più sciolto a livello muscolare e mentale e quindi pronto per qualsiasi disciplina si voglia affrontare. 2° B.H. Baby Horseman è il programma dedicato interamente ai bambini di età dai 3 ai 10 anni. I bambini imparano a conoscere il cavallo, imparano il suo linguaggio e imparano a interagire con loro giocando, ma soprattutto imparano fin da piccoli le sette qualità di un Horseman: la fiducia, il rispetto, la sensibilità, l’umiltà, la determinazione, la pazienza e il tempismo. H.W.T. Horseman Working Trail è il programma dedicato alla preparazione del binomio equestre per l’equiturismo. Si inizia sempre dalla preparazione mentale per poi arrivare a quella fisica, una mente rilassata e disponibile nei confronti dell’essere umano rende rilassato e sciolto anche il fisico, questo vale sia per il cavallo che per il cavaliere. Questo programma insegna anche al cavallo a prendere più sicurezza e a fidarsi più dell’essere umano e a prenderlo come unico punto di riferimento, questo per affrontare nel modo più sicuro quelle difficoltà che si possono trovare durante un trekking o passeggiata. Soprattutto per le passeggiate e trekking il livello di preparazione fisica e mentale del binomio deve essere perfetta. H.R.H. Horse Riding Horsemanship questo programma è l’ultimo nato da Marco Vignali, anno dopo anno Vignali ha capito che la maggior parte delle persone che montano a cavallo non si fidano di una semplice capezza da Horseman per interagire con il cavallo e moltissimi usano il filetto e allora perché non insegnare il corretto utilizzo di questo strumento che se usato male può creare seri problemi fisici e mentali e di conseguenza comportamentali del cavallo? Non è sbagliato usare un filetto, ma è sbagliato usarlo male! Marco Vignali dodici anni fa è stato il primo in Europa a far conoscere e insegnare le tecniche di leader scelto o eletto, le tecniche di comunicazione con i cavalli utilizzate normalmente sia nella monta tradizionale che nell’ Horsemanship sono molto diverse da quello utilizzate e insegnate nell’International Horseman Academy. |
Punti chiave: Per Marco Vignali identificarsi nel concetto di natural horsemanship (equitazione naturale) è sbagliato, poiché non è naturale per un cavallo portare un cavaliere, un’;imboccatura, una sella, la doma non è naturale, box e recinti non sono naturali, ma è ancora più innaturale desensibilizzare un cavallo, ma indispensabile per avere un cavallo sicuro, è la sua particolare sensibilità che gli ha permesso di arrivare ai giorni nostri! Come la definizione di “doma dolce” per Vignali la doma dolce non esiste, la doma e l’addestramento sono sempre e comunque un condizionamento. L’obiettivo della I.H.A. è quello di formare cavalieri con le dovute conoscenze per interagire con i cavalli, se c’è comunicazione c’è comprensione e di conseguenza il livello di sicurezza aumenta. Per far questo dobbiamo dare loro gli strumenti necessari per costruire un binomio che si fondi nel Rispetto e nella fiducia reciproca per raggiungere l’Armonia e l’altro obbiettivo è formare tecnici e cavalieri preparati ad affrontare e risolvere qualsiasi tipologia di problema. Per Vignali il percorso I.H.A. è un viaggio dell’;Uomo dentro sé stesso, attraverso il Cavallo, un viaggio infinito, un viaggio che implica un cambiamento radicale nel proprio modo di interagire con i cavalli e con le persone, una vera e propria filosofia di vita! Questo cammino si basa su un valore irrinunciabile per i membri della I.H.A. : il Rispetto
Rispetto per i cavalli, rispetto per le persone. Nel rapporto Uomo- Cavallo, " rispetto"significa in primo luogo, conoscenza. Il Cavallo è una preda, è gregario e vive in branco e può riuscire a convivere con l’Uomo, un predatore, e può farlo serenamente sempre che l’uomo impari a interagire con il cavallo e impari a conoscere a fondo se stesso. Ciò avviene se l'uomo si pone con rispetto e fiducia di fronte a lui. I Pilastri: Pressione costante-Pressione ritmica-Movimento ritmico-Desensibilizzazione- Comodità Scomodità-Utilizzare le quattro fasi BRUTTE VERITA’ E BELLE BUGIE Nel mondo equestre esistono tante belle bugie che molti raccontano e alle quali 1°Ho lavorato in questi anni moltissimi cavalli, di varie razze, di varie età, con caratteri molto diversi, castroni, femmine e stalloni, ma con nessuno di loro ho mai avuto la sensazione che fossero felici a lavorare in un rettangolo o a portarmi in passeggiata sulla loro schiena, quindi quando sento dire: Il mio cavallo è felice di lavorare. Domanda: ha un’altra scelta? Il mio cavallo è felice di saltare. Domanda: ha un’altra scelta? Il mio cavallo è felice di andare fuori in passeggiata. Domanda ha un’altra scelta? Il mio cavallo mi vuole bene. Domanda: Te lo ha detto? E se si come te lo ha detto? Il cavallo in natura bruca per circa venti ore al giorno, si muove molto lentamente mentre bruca, non sta ore a trottare o a galoppare, quindi gli piace il movimento sfrenato, il lavoro, la costrizione? Non credo proprio, penso piuttosto che faccia tutto perché non ha altra scelta, perché in un modo o nell’altro lo deve fare ed è stato condizionato. Penso che il cavallo sia felice nella sua tranquillità e non in mondo pieno di energia (spesso sprecata) come quello dell’essere umano. 2°Mani basse In equitazione, nonostante siano secoli che il cavallo viene montato, si sente ancora troppo spesso questa frase: TIENI LE MANI BASSE!!! E qui la domanda nasce spontanea: Perché le mani devono stare sempre basse e in ogni caso? (per fortuna che oggi qualcuno insegna a tenerle alte, ma tenerle sempre alte non va bene comunque!) Le mani saranno alte fino a quando la distribuzione naturale dei pesi del cavallo non sarà modificata (la distribuzione dei pesi naturale è circa 65/70% sul treno anteriore e il restante sul treno posteriore). Quando avremo messo in equilibrio innaturale il corpo del cavallo (il 50% sul treno anteriore e 50% su quello posteriore sarebbe perfetto) le mani per dare dei determinati comandi potranno stare all’altezza del garrese, questo vuol dire che abbiamo lavorato su una distribuzione dei pesi del cavallo che lo porterà a essere “RIUNITO” (più avanti spiegherò nei dettagli cos’è la riunione). A questo punto il cavallo andrà a destra o sinistra perché il nostro corpo gli indica cosa fare e non le nostre mani, sempre che si voglia un cavallo leggero e che ascolta la nostra intenzione e non le indicazioni che le nostre mani. 3°I talloni bassi non è una regola fissa, dipende da che tipo di disciplina andremo a fare. E potrei continuare all’infinito… Brutte verità: 1° Il cavallo non ha potere decisionale! Diffidate da chi afferma il contrario, ne va della vostra sicurezza! 2° Il cavallo non è assolutamente nato per essere montato dall’uomo! 3° Gli equilibri del cavallo devono essere cambiati! Se vogliamo preservare la sua salute! 4° La doma dolce non esiste! Se è doma è sempre e comunque un condizionamento e soprattutto cos’è la doma dolce? cosa si intende per doma dolce? Ogni parola ha uno specifico significato! 5° Il natural horsemanship non esiste! Non c’è assolutamente niente di naturale nelconnubio tra uomo e cavallo! Due esseri completamente diversi! 6° Il cavallo non vuole bene come vuole bene l’essere umano! Il cavallo ha altre priorità… 7° Un essere umano non diventerà mai un cavallo e tutto quello che facciamo per interagire con lui si avvicina sicuramente al loro modo di comunicare, ma non sarà mai uguale! E l’unica cosa che possiamo fare è diventare il loro punto di riferimento. |